Le origini dell’Anspi vanno ricercate nel movimento catechistico. Grande risonanza aveva avuto il Congresso Catechistico di Brescia del 1912 preparato da Mons. Pavanelli; esso poneva le basi del progetto di un “catechismo in forma di vera scuola” che ebbe come risultato l’elaborazione di un metodo definito attivo. Si introduceva nella catechesi l’attenzione pedagogica: mettendo al centro la persona e la sua crescita si voleva superare lo sterile nozionismo. Si apriva inoltre la questione di come trasmettere la fede attraverso un progetto ed un’azione educativa più ampia rispetto alla sola catechesi.
Nel 1957 Mons. Belloli ne assunse la direzione avvalendosi della collaborazione di diversi direttori di uffici catechistici diocesani i quali erano impegnati anche nella pastorale oratoriana, intanto nel 1958 Mons. Belloli veniva nominato direttore dell’Ufficio Catechistico della diocesi di Brescia.
Fu in questo fermento pedagogico che si aprì un ampio dibattito riguardante l’aggiornamento della pastorale oratoriana: si voleva rendere il ragazzo protagonista del suo apprendere in una visione antropologica unitaria, con delle attività concrete e con una organizzazione funzionale a tradurre in prassi il principio dell’educazione integrale.
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Maurizio Franza